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L'immagine rappresenta la gastrite e il reflusso, una delle aree di intervento

Gastrite acuta e cronica

La gastrite acuta è un processo infiammatorio di breve durata, che spesso si risolve senza lasciare conseguenze. La causa può essere l'ingestione di alcune sostanze irritanti per la mucosa dello stomaco, per esempio alcuni farmaci (antinfiammatori), l'abuso di alcool, il fumo. Talvolta la gastrite acuta è secondaria ad infezioni intestinali. I sintomi sono: vomito, nausea, crampi nella parte alta dell'addome.


La terapia della gastrite acuta si basa sulla somministrazione di antiacidi, farmaci
contro gli spasmi, i associati al riposo e a una dieta leggera e adeguata. Il problema si risolve in pochi giorni, ma se i disturbi permangono è opportuno eseguire esami e controlli per valutare la situazione.

 

L'agopuntura, pur se efficace, raramente viene praticata, proprio perché il disturbo è di breve durata e quindi non ci sono le motivazioni per chiedere l'intervento dell'agopuntura.


Diverso è invece il caso delle gastrite cronica che ha invece andamenti più lunghi, seguiti da periodi di benessere e recidive. Tipico è l'aggravamento in occasione dei cambiamenti stagionali, soprattutto in primavera e in autunno. La sintomatologia si limita ad un diffuso senso di bruciore.

 

Esso sembra aumentare dopo un pasto abbondante, per la distensione delle pareti gastriche infiammate e rigide o a digiuno, a causa dell'attacco degli acidi prodotti dallo stomaco, sulla mucosa infiammata.

 

Se la gastrite è prolungata nel tempo le pareti dello stomaco si assottigliano, secernono quasi unicamente muco e poco acido gastrico. In tali condizioni lo stomaco non è in grado di produrre una sostanza necessaria per l’assorbimento della vitamina B12, che serve al corpo per la formazione dei globuli rossi. In questo modo chi soffre di gastrite rischia di sviluppare l’anemia perniciosa.

Sintomi del reflusso

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i sintomi del reflusso sono:
-salivazione eccessiva;
-rigurgito di acido nella gola;
-tosse cronica, senza cause apparenti, soprattutto di notte;
-bruciore di stomaco e al petto, di solito si avverte dopo i pasti, in un arco di tempo compreso tra la mezz'ora e l'ora. Il bruciore si avverte anche se ci si sdraia, ci si piega o si fanno movimenti scorretti subito dopo aver mangiato;

-dolore toracico: è un sintomo piuttosto frequente del reflusso. È un dolore intenso al torace che può spaventare perché può essere scambiato per un problema di cuore.
-aritmie cardiache o palpitazioni, specie dopo aver mangiato. In questo caso il cuore non c'entra, si tratta di un riflesso "gastro-cardiaco" che parte cioè dalla zona dello stomaco e dell'esofago infiammate.

Strategia Alimentare

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Sicuramente, per il malato di reflusso gastroesofageo, l'aspetto di maggiore
interesse è la dieta come terapia; tale dieta consiste nell'esclusione di certi cibi (gli alimenti troppo grassi, il caffè, il cioccolato, le spezie, le bibite gassate ecc.) e agire sui cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Alcuni suggerimenti:
-frazionare l’alimentazione in pasti piccoli e frequenti,
-preferire le preparazioni meno elaborate e più digeribili,
-masticare lentamente e a lungo i cibi prima di ingerirli
-scegliere metodi di cottura semplici, come la cottura al vapore, ai ferri, alla griglia, in umido, al forno, al cartoccio, scegliendo come condimenti, grassi di origine vegetale (olio extravergine d’oliva).

abolire il fumo di sigaretta.

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